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Come si cura la pulpite? Sintomi e azioni

Dr. Leonardo Miceli

Dr. Leonardo Miceli

Direttore Sanitario Dello Studio

Tabella dei Contenuti

La pulpite è un’infiammazione della polpa dentaria e può essere causata da carie non trattate o traumi di diversa entità. Gergalmente, si pensa che la pulpite sia l’infiammazione del nervo dentale e, proprio per questo motivo, anticipiamo già da ora che non esiste un medicinale in grado di curare questa infiammazione, bensì, si può solo sperare che assumendo degli analgesici o degli anti infiammatori il dolore affievolisca, ma per quanto riguarda la cura definitiva allora ci si dovrà rivolgere ad un dentista.

Quali sono i sintomi della pulpite?

In linea generale, possiamo dire che il sintomo per eccellenza capace di lanciarci un campanello d’allarme, per quanto riguarda questo tipo di infiammazione, sia il dolore. Basti immaginare che la polpa dentaria è la parte più interna del dente, nonché quella maggiormente a contatto con terminazioni nervose. Se infiammata, è chiaro che il dolore non sarà quello di un semplice mal di denti.

Ma come si calma il dolore della pulpite?

Ancor prima di affrontare questo tema, è bene specificare che calmare il dolore di un’infiammazione non significa risolverlo completamente. Prendere un analgesico può aiutarvi a stare meglio, ma la scelta migliore è sempre quella di prenotare quanto prima una visita dal dentista e farsi visitare per capire quale sia il modo migliore di intervenire.

Detto questo, possiamo dire che di modi “fai da te” per placare il dolore lancinante dell’infiammazione ne esistono di diversi, e tutti, chi più chi meno, riescono nel loro obiettivo. L’opzione migliore è senza dubbio assumere un anti dolorifico che plachi il dolore in mezz’ora o qualcosa di più, ma per quelle persone restie ad assumere medicinali non c’è da preoccuparsi. I rimedi della nonna sono sempre dietro l’angolo. Vediamone alcuni:

  • Acqua salata.

Proprio così. Preparare una soluzione salina vi aiuterà a sconfiggere velocemente il dolore. Prendendo un cucchiaino di sale e sciogliendolo in 250ml di acqua calda, il sale sconfiggerà parte dell’azione dei batteri e provvederà ad “asciugare” la gengiva infiammata, rimuovendone l’umidità. 

  • Acqua fresca (o tiepida).

Tanto per restare in tema, anche l’acqua fresca potrebbe essere un vostro grande alleato. C’è da dire, però, che ogni persona è diversa. Non è detto che se qualcuno provi sollievo bevendo dell’acqua fresca allora si debba utilizzare solo l’acqua fresca. Talvolta, il dolore collegato a questa infiammazione può essere causato proprio da questi sbalzi di temperatura, e perciò, nel vostro caso, dovreste prediligere l’uso di acqua tiepida, che quindi non sia né eccessivamente calda, né eccessivamente fredda.

  • Chiodi di garofano.

I chiodi di garofano hanno un potentissimo potere disinfettante. Come sfruttarlo al meglio? Prendete 2 o 3 chiodi di garofano e cercate per quanto vi è possibile di inserirli nei pressi dell’aria da trattare. Non appena si ammorbidiranno con la saliva, se riesci, prova a masticarli. L’olio che naturalmente verrà rilasciato ti aiuterà con il dolore.

In alternativa, puoi sempre optare per i chiodi di garofano macinati. Stavolta, dovrai inserirli tra la guancia e la porzione di gengiva che ti duole. La saliva bagnerà la spezia e questo contribuirà a diminuire la sensibilità del tessuto circostante.

Come ultima alternativa, potrai optare per l’olio di chiodi di garofano. Puoi diluirlo con mezzo cucchiaino d’olio extra vergine d’oliva. Tutto ciò che dovrai fare sarà oliare un piccolo batuffolo di cotone sterile e tenerlo in posa per qualche minuto sulla zona dolente.

  • Impacchi freddi.

Il freddo, da sempre, è un alleato perfetto contro il mal di denti. Questo perché la sensazione del freddo diminuisce la sensibilità delle zone dove esso viene applicato, in quanto – restringendo i vasi sanguigni – la circolazione del sangue in quella zona diminuirà.

Mi raccomando, se proverai ad utilizzare questo metodo, non dimenticarti del tempo. Tieni l’impacco freddo sulla zona interessata per massimo quindici minuti. Una volta trascorsi, fai una pausa di dieci minuti. Qualora il dolore non dovesse passare subito, ripeti l’operazione alla stessa maniera.

  • Attenzione all’alimentazione…

Forse farai fatica a crederci, ma una sana alimentazione ti può aiutare anche in questi casi. O almeno in parte. Mangiare cibi ricchi di zuccheri, infatti, può solo aumentare il tuo dolore. Fin tanto che avrai questo problema, infatti, cerca di evitare cioccolata, dolciumi, succhi di frutta, ma anche bibite gassate, caffè, vino, succo di limone e cibi confezionati in generale.

  • …ma anche alla masticazione.

Banalmente, un rimedio utile che puoi adottare è semplicemente quello di masticare dalla parte opposta rispetto al dente che ti fa male. Oppure, potresti evitare di mangiare cibi troppo duri o cibi troppo gommosi.

  • Bustina di The.

Il The nero, grazie ai tannini contenuti al suo interno, riducono in parte l’infiammazione causata dall’infezione. Ti basterà inumidirla un po’ con dell’acqua, dopodiché posizionarla lì dove hai dolore e mantenerla fin quando non ne trarrai beneficio.

Quanto tempo dura la pulpite?

Per chiarire questo quesito, è bene distinguere i due diversi tipi di pulpite:

  • La pulpite reversibile
  • La pulpite irreversibile

La pulpite reversibile

Il primo tipo di pulpite presenta una sensazione di dolore che per quanto possa essere sgradevole è strettamente connessa a qualche fattore esterno. Allontanando quella determinata bevanda, o smettendo di mangiare quel determinato cibo, la fastidiosa sensazione dovrebbe passare entro pochissimi secondi.

La pulpite irreversibile

Contrariamente al primo caso, il secondo tipo di pulpite è quello più grave tra i due. Nulla che il dentista non sia in grado di risolvere in poche sedute, s’intende. La pulpite irreversibile è antipatica soltanto perché il suo dolore si può verificare anche spontaneamente, senza quindi il bisogno che si stia bevendo o mangiando qualcosa.

Si può intuire che si soffra di pulpite irreversibile per diversi fattori, come per esempio che il paziente ha difficoltà a localizzare il dolore, accusando un mal di denti generale, confondendo talvolta anche delle zone specifiche della bocca. Un altro particolare sintomo della pulpite irreversibile è quello di diventare sensibili alle “percussioni”. Il dente, infatti, potrebbe cominciare a “battere” e a far male in qualsiasi momento. Nei casi più avanzati, infine, il dente potrebbe essere percepito dal paziente come “innalzato” ogni qualvolta egli possa trovarsi a chiudere le arcate dentarie.

Cosa fa il dentista in caso di pulpite?

Anche qui, come per il paragrafo precedente, dobbiamo separare le due diverse tipologie di infezioni. Come scrivevamo poco fa, la pulpite non è un’infiammazione che passa da sola, ed il dolore può essere semplicemente diminuito. L’infiammazione della polpa dentaria si trova nella parte più interna del dente, e per questo, per essere risolta, c’è bisogno dell’intervento mirato di un dentista.

Ma cosa fa il dentista in caso di pulpite?

Nei casi più semplici, e quindi nei casi in cui ci venga diagnosticata una pulpite reversibile, il dentista procederà nell’apertura e nella seguente otturazione della pulpite stessa.

Nei casi più “gravi”, invece, quindi nei casi in cui ci venga diagnosticata una pulpite irreversibile, il dentista provvederà a devitalizzare il tuo dente. Pulirà e disinfetterà quindi tutta la parte più interna del dente, eliminandone le terminazioni nervose. Il dente a tutti gli effetti “morirà”, ma la procedura non è né dolorosa, né rischiosa.

Una volta devitalizzato il dente, infatti, questo viene “sigillato” con materiali bio-compatibili a partire dall’estremità delle radici. Al di sopra verrà poi applicata una corona artificiale definitiva e tu non avrai più nessun motivo di preoccuparti.

Devo assumere l’antibiotico in caso di pulpite?

La risposta corretta è: dipende. Dipende se l’infiammazione che hai in corso ha causato altri tipi di infezioni, che devono quindi essere curate prima di intervenire con la devitalizzazione dentale. Oppure, in un altro caso, l’antibiotico potrebbe servire in caso che la pulpite sia così tanto diffusa che non si possa in un primo momento intervenire localmente.

Tuttavia, la scelta di iniziare un ciclo antibiotico spetta solo al tuo dentista, perciò, chiedi un suo espresso parere prima di giungere a tue personali conclusioni.

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