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Curare la carie senza trapano: nei primi stadi si può

Dr. Leonardo Miceli

Dr. Leonardo Miceli

Direttore Sanitario Dello Studio

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Hai il dubbio di avere una carie? O hai scoperto di averla e vuoi capire come progredisce e come curarla?

In questo articolo risponderemo a questi ed altri quesiti in merito alle prime fasi delle carie e alle varie tipologie e scopriremo come è possibile evitare il metodo della trapanazione per curare le carie negli stadi iniziali.

Carie: sintomi iniziali

Come capire a che stadio è la carie? I primi segni di una carie sono molto riconoscibili se si presta attenzione.

Inizialmente essa si manifesta con delle macchie bianche sui denti, sintomo della demineralizzazione dello smalto, per poi tramutarsi in macchie marroni o nere quando progredisce.

Inoltre i denti si dimostreranno molto più sensibili al caldo-freddo, e ai dolci e si avvertirà un sapore sgradevole in bocca oltre che ad un indolenzimento generale.

Questi sintomi ovviamente sono molto forti in presenza di carie già sviluppate da tempo, mentre saranno lievi se si tratta di uno stadio iniziale. È buona norma contattare subito il medico dentista all’insorgere anche dei più piccoli sintomi per poter intervenire tempestivamente prima che la situazione degeneri e che si debba optare per interventi più invasivi come quello della trapanazione.

Quanto ci mette una carie a progredire?

La progressione delle carie varia da soggetto a soggetto ed è influenzata da diversi fattori. In generale il tempo di progressione dipende dalle abitudini di igiene orale del paziente e dal grado di infezione.

Come sono le carie all’inizio? Come anticipato prima inizialmente le carie si presentano con sintomi abbastanza blandi che possono essere scambiati per altro ma attenzione: da quei piccoli sintomi si può arrivare mesi o anni dopo, a seconda dei casi, a sviluppare carie profonde.

È da sottolineare che lo sviluppo delle carie può essere influenzato anche dal regime alimentare che segue il soggetto, dalla presenza di altre patologie del cavo orale e dallo stato di salute generico.

Una corretta igiene orale e dei controlli regolari dal dentista possono aiutare ad individuare e trattare repentinamente le carie durante le prime fasi.

Come curare un inizio di carie?

Per evitare la trapanazione, metodo piuttosto invasivo e spesso per molti pazienti “spaventoso”, è possibile curare le carie negli stadi iniziali con diversi metodi.

Tra i più utilizzati abbiamo l’applicazione del fluoro topico sulla superficie del dente in questione. Il fluoro aiuta il dente a remineralizzare lo smalto danneggiato dalla carie e ne rallenta la progressione.

Un altro metodo consiste nell’applicare un sigillante dentale, ovvero dei rivestimenti protettivi che proteggono il dente da qualsiasi agente prevenendo la formazione di carie. Si tratta di un rimedio molto utile nel caso delle carie interdentali poiché sigilla lo spazio tra due denti dove si accumulano residui di cibo e batteri.

Anche la pulizia dei denti risulta essere un buon metodo per prevenire la formazione di carie o trattare i primi stadi, e l’utilizzo combinato di alcune resine può andare anche a riparare alcuni danni superficiali del dente.

Quanti livelli di carie ci sono?

Parlando di carie è importante sapere che ce ne sono di diversi livelli e ognuno

richiede un trattamento specifico.

La carie superficiale colpisce solo lo smalto esterno del dente ed è facilmente risolvibile con una semplice otturazione.

La carie interdentale invece, sviluppandosi tra un dente e l’altro necessita, per eliminarla o prevenirla, di una profonda pulizia dei denti non solo in poltrona dal dentista ma anche nell’igiene orale quotidiana utilizzando filo interdentale e scovolini.

La carie avanzata invece colpisce molto più in profondità attaccando quella che è la polpa del dente: in questi casi non sempre basta l’otturazione ma spesso bisogna ricorrere alla devitalizzazione del dente.

Se Hai bisogno di aiuto per le tue carie, fai un salto nella pagina della cura canalare

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