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Devitalizzare un dente fa male? A cosa serve?

Dr. Leonardo Miceli

Dr. Leonardo Miceli

Direttore Sanitario Dello Studio

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Andare dal dentista non piace a nessuno, tantomeno se si è costretti a farlo per un dolore lancinante ad uno o più denti.

Ma che cos’è la devitalizzazione di un dente? Cosa succede se si decide di non devitalizzare un dente che mi fa male? Serve assumere un antibiotico? Come comportarsi dopo una devitalizzazione? Questo articolo è stato scritto proprio con l’intenzione di chiarire ogni dubbio, così che chiunque debba sottoporsi a questo tipo di terapia ci arrivi consapevole e soprattutto privo di agitazione.

Che cos’è la devitalizzazione del dente? Quando si effettua?

È bene precisare che l’unica parte del dente a noi visibile è soltanto una piccola porzione di una struttura ben più complessa. Ci basti pensare che se il dentista è giunto alla conclusione di dover devitalizzare uno o più denti, la carie che sembrava un semplice puntino nero sulla superficie è in realtà molto più profonda: è arrivata ad infiammare il nervo.

Sebbene la devitalizzazione sia uno dei diversi modi in cui una carie può essere trattata, la scelta della terapia a cui sottoporsi non è arbitraria: per ogni stadio di gravità si prevede un tipo di terapia diversa, la quale può andare dalla semplice otturazione alla completa rimozione del dente stesso.

La devitalizzazione, conosciuta anche con il nome di “terapia canalare”, è la penultima di queste terapie, la quale prevede la cura di una carie molto grave pur permettendo comunque al dente di essere “salvato”. Essa consiste nella profonda pulizia di tutti i canali reticolari del dente (i quali possono essere uno, due o quattro) e con essa l’eliminazione della parte di nervo compromessa. A sentirne parlare sembrerebbe essere qualcosa di veramente doloroso, ma non c’è nulla da temere. La devitalizzazione viene sempre effettuata in anestesia locale.

Cosa succede, quindi, se non devitalizzo un dente infetto?

Considerando che il dolore dovuto ad una porzione di nervo infetto non è trascurabile, nessuno accetterebbe di continuare a soffrire senza recarsi immediatamente da un odontoiatra. Il dolore s’intensifica man mano che l’infezione aumenta ed è perciò giusto dirvi che più aspetterete più male vi farà il dente nel tempo.

La decisione di intervenire tempestivamente riguarda soprattutto la vostra salute. Decidere di non devitalizzare un dente infetto potrebbe causare danni ben più seri, come ad esempio l’insorgere di ascessi. Devitalizzare un dente è quindi una scelta obbligata dal buon senso e non dovrebbe mai essere procrastinata troppo a lungo.

Ma quanto fa male devitalizzare un dente?

Come affrontato nei paragrafi precedenti, l’intervento di devitalizzazione non è affatto doloroso. Una volta che il dentista avrà effettuato una piccola anestesia, la sensibilità sarà ridotta praticamente a zero.

I recettori della sensibilità però sono di diverso tipo. Abbiamo quello del dolore, anestetizzabile, e poi ne abbiamo almeno altri due: quello della pressione e quello della sensibilità al caldo e al freddo. Quest’ultimi due non subiranno alterazioni. Non dovrete preoccuparvi, quindi, se durante la terapia canalare avvertirete la pressione di diverse manovre o la sensazione del freddo dell’acqua che verrà spesso utilizzata durante tutta la procedura.

In ogni caso, prima di cominciare, ogni dentista vi indicherà la regola universale per avvertirlo di un possibile dolore in corso: dovrete alzare la mano sinistra e lui si arresterà in pochi secondi chiedendovi di dirgli cosa sta succedendo.

Quanto ci vuole per devitalizzare un dente?

Non c’è mai un’unica risposta a questo tipo di domanda, in quanto si deve sempre tener conto della gravità della situazione che presenta ogni tipo di paziente e del modo in cui esso reagisce alla terapia.

Certo è che la devitalizzazione non è quasi mai possibile completarla in una sola seduta, anche se può verificarsi spesso la possibilità di pulire il dente dalla carie e disinfettarne in profondità tutti i canali.

Durante la seconda seduta si procederà poi con l’inserimento di una capsula provvisoria universale (che quindi non richiederà la presa dell’impronta), che tramite un lavoro di adattamento verrà inserita sul vostro dente mediante l’utilizzo di una colla bio-compatibile.

In caso poi fosse stato accordato con il vostro dentista l’inserimento di una capsula definitiva, i tempi sono costretti ad allungarsi. I successivi passaggi comprendono difatti la presa dell’impronta della vostra arcata dentaria, la fabbricazione di una capsula fatta appositamente per voi ed ovviamente il suo posizionamento sul vostro dente. Questa tipologia di capsula viene inserita tramite l’utilizzo di un cemento bio-compatibile, ed è perciò compito del dentista verificarne l’assenza di fastidi spiacevoli. Dopo alcuni giorni dal suo posizionamento non vi ricorderete nemmeno più di averla inserita.

Si è obbligati ad inserire una capsula a terapia ultimata?

I prezzi di una devitalizzazione con annesse capsule provvisorie e definitive sono di base i più dispendiosi, ma perché ne è indispensabile l’utilizzo? Partendo dal presupposto che i prezzi di una capsula definitiva variano dalle dimensioni e dal materiale di cui esse sono composte, è giusto dirvi a cosa servono.

Quando si va a devitalizzare un dente si va ad eliminarne la sua parte più intrinseca, rendendolo a tutti gli effetti un guscio d’uovo vuoto e fragile. Un dente devitalizzato è soggetto a rottura più facilmente. L’inserimento di una capsula ne fortifica quindi la struttura, evitandone spiacevoli danneggiamenti.

Tuttavia, se il dente devitalizzato è di piccole dimensioni ed il dentista la reputa una scelta adatta a voi, sarà possibile procedere con una semplice ricostruzione del dente trattato.

Prima e dopo di una devitalizzazione: cosa sapere

La devitalizzazione del dente è un’operazione a tutti gli effetti e, in quanto tale, ne va discussa insieme al tuo dentista ogni sua fase, pre- e post-operatoria. Nella fase pre-operatoria, la scelta di prendere o meno un antibiotico dipende dalla tua condizione e la sua assunzione è giustificata solo se prescritta esplicitamente.

Nel post-operatorio si rivela invece importantissima un’accurata igiene orale, da effettuarsi con delicatezza e attenzione a partire dal primo giorno. Lava accuratamente i tuoi denti quotidianamente al mattino e dopo i pasti principali e recati ogni sei mesi dal tuo dentista per controllare che tutto proceda per il meglio.

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